Un impianto elettrico industriale è leggermente più complesso rispetto a un impianto residenziale; questo è dovuto al funzionamento di macchinari complessi nel sito di realizzazione e anche perché deve essere realizzato secondo norme molto rigide e da personale tecnico qualificato.
Di seguito forniamo alcune indicazioni su come deve essere fatto un impianto elettrico industriale e quali sono le norme da rispettare.
Materiali di qualità, alla base di tutto
Un intervento pensato per durare a lungo e realizzato in totale sicurezza è alla base di una corretta installazione di un impianto elettrico. I materiali, pertanto, devono essere di altissima qualità e devono riportare il marchio IMQ. IMQ è un ente certificatore che si occupa di verificare la non pericolosità dei materiali e degli apparecchi elettrici a gas. Per rilasciare il marchio IMQ, la società sottopone i prodotti a verifiche e controlli molto rigidi; in questo modo può garantire sicurezza e affidabilità del materiale.
Contatti diretti e indiretti: protezione massima
Per progettare un impianto elettrico industriale che sia a regola d’arte, è necessario garantire la massima protezione delle persone dai contatti, diretti e indiretti. Per fare ciò, occorre fissare correttamente coperture e barriere sulle parti attive. Le coperture per gli impianti elettrici industriali devono resistere all’usura nel tempo e alle condizioni ambientali più disparate: quindi, anche in questo caso, vale la rigidità nella scelta dei materiali di qualità.
Inoltre, la norma CEI 64-8 prevede che siano sempre presenti gli interruttori differenziali, ovvero dispositivi di sicurezza che, in caso di guasto, possano interrompere il flusso di corrente in un circuito elettrico. Per proteggere le persone dai contatti indiretti invece, la messa a terra dev’essere collegata alle parti metalliche dell’impianto con conduttori di protezione.
Tubi, cavi, quadri, prese e spine
La posa di tubi e cavi deve essere effettuata con attenzione: bisogna fare in modo che siano protetti da urti accidentali e allocati in luoghi con sufficiente areazione. I tubi, in materiale ignifugo, devono avere delle dimensioni che permettano di infilare e sfilare i cavi agevolmente; il diametro minimo consigliato è di 20 mm. Anche i cavi devono essere fatti in un certo modo: anch’essi in materiale ignifugo e del diametro di 2,5 mm2 per i conduttori di macchine motori o prese, di 1,5 mm2 per gli impianti di illuminazione e 1 mm2 per quelli di comando.
Passiamo ai quadri esterni, che negli impianti elettrici industriali devono avere protezione minima IP55 (contro i getti d’acqua e le polveri) ed essere fatti in materiale autoestinguente e con sistema di chiusura tramite attrezzo. Prese e spine, invece, vanno scelte tra quelle adatte a un uso industriale, mentre interruttori, prese e comandi vanno fissati in portafrutti con protezione minima IPXXB (ossia con parti inaccessibili).
Impianti elettrici industriali: le norme di riferimento
Le normative vigenti per l’installazione degli impianti elettrici sono la legge 186/68, il DL 81/08 (sicurezza nei luoghi di lavoro) e la legge 791/77 (responsabilità del costruttore). Le verifiche riguardo alla regolarità degli impianti elettrici industriali, sia iniziali che periodiche, saranno tenute da organismi super partes, che non hanno nulla a che fare con la committenza e con l’esecutore.
Le verifiche iniziali servono a ottenere la dichiarazione di conformità, mentre le periodiche attestano la sicurezza e il corretto funzionamento dell’impianto.