Oltre a segnare le nostre vite dal punto di vista fisico ed economico, la pandemia ha avuto conseguenze molto importanti anche sul mondo degli investimenti.
In particolare, sembra trovare conferma quella frase che ci ripetevamo spesso per farci coraggio: “Ne usciremo migliori”.
Come è cambiato l’approccio agli investimenti
A distanza di poco più di un anno dalla fase acuta della crisi, quella considerazione trova parziale conferma. Ci sono infatti segnali positivi che evidenziano come gli investitori abbiano cambiato approccio alle loro azioni sui mercati finanziari.
In tutto il globo infatti c’è una maggiore attenzione al modo di impiegare i risparmi, alimentando tendenze virtuose.
Infatti secondo una recente ricerca della banca svizzera UBS, il 90% dei detentori di grandi capitali, desidera che gli investimenti siano in linea con i valori in cui essi credono.
Impieghi per il cambiamento
La ricerca di rivolgeva a investitori di grande importanza, quelli che vengono definiti high-net-worth individual. Quindi personaggi estremamente facoltosi, distribuiti in 15 mercati di tutto il mondo.
Ebbene, risulta che sono sempre più desiderosi di impiegare i capitali per accelerare il cambiamento, per perseguire uno scopo più elevato nella vita. Dicono di aver rivalutato le cose che sono davvero importanti nella vita, di aver aumentato le donazioni in beneficenza e di essere più interessato agli investimenti sostenibili.
Avvertono un rinnovato desiderio di fare di più a vantaggio della società.
Se volessimo rappresentare su un grafico a candele (per rimanere in tema) questo andamento, potremmo dire che tale tendenza ha disegnato una candela spinning top trading.
In cosa si traduce tutto questo?
Nessuno può dire se questo bisogno di incanalare gli investimenti verso esigenze più etiche, costituiranno una priorità anche nei prossimi anni. Al momento però è così, vogliono dare il loro contributo per rendere il mondo più sostenibile.
E così i flussi di capitale destinati verso i fondi comuni di investimento europei, nella metà dei casi si è riversato nelle strategie attente ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). In termini assoluti, si tratta di 120 miliardi di euro, e di un patrimonio arrivato a 1,3 mila miliardi di euro. Ma anche le Consob piattaforme trading evidenziano un maggiore interesse verso quei singoli titoli più attenti all’ambiente.