La settimana sulle piazze finanziarie ha evidenziato soltanto un settore in negativo: quello dell’energy. A zavorrarlo è stato soprattutto il mercato petrolifero, che è andato in arretramento del 2%. Spaventa soprattutto il fatto che dall’inizio dell’anno il bilancio complessivo dice che l’oro nero è scivolato del 16%. Hanno fatto sentire i loro effetti sulla quotazione del petrolio la crescita della produzione Usa e l’export dell’Opec ai massimi del 2017. Se avete puntato sul rialzo dell’oro nero, speriamo per voi che lo abbiate fatto con una piattaforma trading demo gratis.
La situazione del mercato petrolifero
Tornando al mercato petrolifero, possiamo vedere gli scenari riguardanti sia il Brent che il WTI.
Quest’ultimo venerdì ha fatto un viaggio in altalena. Il WTI infatti si è mosso prima al ribasso per poi fare un balzo verso il livello dei 45$. Successivamente c’è stato un nuovo calo vertiginoso. Sembra che i trader siano stati spiazzati dall’idea che dati migliori sul mercato del lavoro USA potessero in un primo momento aiutare la domanda di greggio, ma si sbagliavano.
Dobbiamo tenere d’occhio il livello dei 45 dollari che funge da resistenza. Se romperemo al di sotto di questa soglia, allora potremmo avere un ribasso molto pesante per il mercato. Occhio anche all’evoluzione del dollaro nel mercato valutario. Anche questo potrebbe avere forti ripercussioni sul mercato petrolifero (qui potete trovare segnali forex gratis in tempo reale).
Il Brent
Riguardo al Brent invece, la quotazione ha rotto sotto il livello dei 47$, che in precedenza aveva funto da supporto. Adesso il suo ruolo è cambiato e potrebbe rappresentare un livello di lieve resistenza. Anche in questo caso occorre guardare ad eventuali ulteriori discese. Se riusciremo a scendere verso il livello dei 45$, allora si potrebbe spianare la strada a ribassi ancora più significativi. Ad ogni modo bisognerà muoversi con molta cautela per evitare brutte sorprese.