I progressi nei negoziati al Congresso americano sulle misure di sostegno economico, avevano reso ottimisti gli investitori. Tuttavia all’ottimismo non ha fatto seguito alcun fatto concreto, e questo ha causato un’ondata di prese di profitto sui mercati azionari.
Il dollaro è riuscito a sfruttare il momento e così l’index è andato oltre 91 punti. Su questa zona si sta giocando una battaglia importante per il biglietto verde.
Il nodo degli aiuti condiziona il dollaro
In caso di rottura al rialzo di tale livello, potrebbe anche configurarsi l’inizio di un trend rialzista per il dollaro. Una cosa che interessa molto chi fa trading sui broker opzioni binarie no UE (esma). Tuttavia, gli acquisti della valuta statunitense devono essere affrontati in modo razionale. La fiducia nel greenback è obbiettivamente bassa, in pochi credono in una rapida ripresa. Quanto al driver rappresentato dalle misure di sostegno da parte del congresso, gli scenari possono cambiare da un giorno all’altro. Con inevitabili conseguenze sulla valuta americana.
La fiducia dei mercati
Il fattore incentivo ha un enorme impatto sui mercati, che rispondono anche al minimo cambiamento di umore. In generale gli investitori continuano a ritenere che prima o poi la svolta ci sarà, perché questo pacchetto di aiuti è necessario. Lo ha evidenziato anche la FED. C’è una versione che ritiene una svolta possibile a inizio anno nuovo. Inoltre appena ieri sono giunti segnali di deterioramento anche del mercato del lavoro, cosa che cementa l’aspettativa di ulteriori stimoli fiscali.
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Dollaro in risalita oggi
Nel frattempo, oggi il dollaro prende terreno sull’euro. Il cambio Eur-Usd è scambiato leggermente al di sotto a $ 1,21, dopo che la Banca centrale europea ha ricalibrato le sue misure di sostegno economico, e ha rivisto le prospettive per l’attività economica, con il PIL dell’Eurozona in espansione solo del 3,9% nel 2021 rispetto al 5% previsto a settembre.
Il dollaro guadagna anche contro la sterlina britannica, che è appesantita dai timori che non venga raggiunto un accordo commerciale post-Brexit con la UE.