Questo giovedì non ci si aspettavano grandi novità dal meeting di febbraio della banca centrale della Turchia. Ed effettivamente la CBRT non ha affatto regalato sussulti. Per la seconda volta consecutiva, l’istituto centrale ha infatti deciso di confermare il tasso di interesse di riferimento – ossia il repo a una settimana – al 17,0%.
Cosa ha deciso la banca centrale
Va precisato che la CBRT non ha affatto chiuso le porte ad ulteriori manovre restrittive. Anzi ha precisato che potrebbe aumentare ancora i tassi di interesse se sarà necessario. Del resto quando a novembre è diventato governatore Naci Agbal, non ha esitato a effettuare un rialzo per 675 punti base.
E comunque la banca centrale ha ribadito che l’orientamento restrittivo della politica monetaria verrà seguito anche in futuro, perché lo richiede la situazione dell’inflazione.
L’inflazione turca
Ecco, l’inflazione. I policy makers turchi hanno evidenziato che ci sono diversi elementi che stanno incidendo sul comportamento dei prezzi, spingendo l’inflazione verso l’alto.
La domanda interna è uno di questi fattori, l’incremento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari è un altro. Ma vanno messi anche i prezzi delle materie prime e anche le stesse elevate aspettative di inflazione. E poi ci sono gli effetti del tasso di cambio.
La Lira e la ripresa economica
Nonostante la Lira turca abbia raggiunto il livello migliore degli ultimi 6 mesi rispetto al dollaro, col cambio USDTRY che oscilla intorno a 6,9, rimane ancora molto svalutato rispetto al biglietto verde. Tutta colpa di una prima parte del 2020 che fu terribile, come si può constatare guardando i dati sui broker italiani forex autorizzati.
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Di buono secondo la banca centrale, c’è la ripresa dell’attività economica, anche se rimangono le incertezze sulle prospettive di breve periodo. Nel frattempo l’indice di fiducia dei consumatori in Turchia è salito a 84,5 nel febbraio del 2021, il livello più alto dall’agosto del 2018, dall’83,3 di gennaio.