Come gli analisti si aspettavano, la Fed sta diventando sempre più aggressiva. A causa dell’inflazione sempre più elevata, la Banca Centrale USA ha deciso di intensificare il percorso di normalizzazione della politica monetaria. Lo si evince dalla lettura dei verbali dell’ultimo meeting, quello di marzo.
La mossa della Banca Centrale USA
Probabilmente la Banca Centrale USA effettuerà degli aumenti del tasso di interesse di 50 punti base nelle prossime riunioni, “in particolare se le pressioni inflazionistiche rimangono elevate o si intensificano“.
Vale la pena ricordare che l’inflazione negli Stati Uniti è al suo livello più alto da 40 anni. Ha toccato il 6,4% a febbraio secondo l’indice Pce, che è favorito dalla Fed, e il 7,9% secondo il Cpi.
Anzi, nel board molti erano convinti che sarebbe stato opportuno procedere a una stretta più vigorosa già a marzo, quando il ritocco fu di 25 punti base a causa delle “incertezze” legate alla guerra in Ucraina.
La riduzione del bilancio
Nella riunione del 15-16 marzo scorso, la Banca Centrale USA ha anche affrontato il tema della riduzione del bilancio federale. Si tratta di tutti quei miliardi di dollari in buoni del Tesoro e altre attività che ha acquistato dal marzo 2020. Il bilancio ora si trova a circa 8,9 trilioni di dollari, e la riduzione verrà condotta ad un ritmo di 95 miliardi al mese, già da maggio.
I limiti mensili si divideranno in 60 miliardi per i titoli del Tesoro e circa 35 miliardi per gli Mbs (mortgage-backed securities).
Annotazione: un modo interessante di studiare il dollaro è tramite l’indicatore RSI. Qui si trova il calcolo indicatore RSI formula.
La reazione dei mercati
Dopo la pubblicazione delle minute della Banca Centrale USA, l’indice del dollaro si è avvicinato alla soglia dei 100 punti, livello che non si vede da maggio 2020, facendo scattare molti Stop Loss ordine agli investitori. Inoltre il cambio rispetto all’euro è precipitato fin sotto la soglia di 1,09.
A spingere il dollaro è anche la minore propensione al rischio dei mercati, dopo che l’Occidente ha preparato nuove sanzioni contro Mosca per le uccisioni di civili nell’Ucraina settentrionale.
Intanto il rendimento statunitense della nota decennale che è salito al di sopra del 2,63%, il livello più alto da marzo 2019.