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affondano sui timori del caos Evergrande

Le borse vanno giù e sorpattutto le banche accusano perdite pesanti in tutta Europa. Comincia con una giornata pesantissima la settimana dei mercati finanziari che, in attesa del metting della FED, vengono scossi soprattutto dalle notizie in arrivo dalla Cina.

Evergrande fa tremare le banche

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Pechino sta vivendo la sua "Lehman Brothers". Infatti il colosso immobiliare Evergrande si avvia sempre di più verso il default. Attualmente il gruppo ha un debito che supera i 300 miliardi di dollari. Il ministero cinese dell'Edilizia abitativa e dello Sviluppo urbano-rurale ha già comunicato che l'azienda non riuscirà a pagare alle banche gli interesse sui prestiti in scadenza.
I soldi sono finiti e il governo cinese, che di recente ha adottato politiche più restrittive chiudendo i cordoni della borsa, non intende dargli una mano.

Mentre i piccoli risparmiatori protestano cingendo d'assedio la sede della società, gli investitori nel colosso immobiliare continuano a scappare.
Dopo aver disegnato un three white soldiers pattern, le azioni Evergrande sono crollate anche nell'ultima seduta di Hong Kong, chiudendo a 2,23 dollari. Si tratta del livello più basso degli ultimi dieci anni. Rispetto allo scorso venerdì, la quotazione ha perso il 30% mentre nei confronti di un anno fa, la flessione sfiora addirittura il 90%.

Il rischio contagio

La bufera si alza sempre di più, perché aumentano i timori di ripercussioni sistemiche, soprattutto per le banche come affermano analisti dei Consob broker trading.
Infatti il crack di Evergrande non sarà circoscritto soltanto al settore immobiliare (che rappresenta tra il 16 e il 25 per cento del pil cinese), ma avrà un effetto domino anche su altri settori, finendo per spingere nel baratro anche banche e istituti di credito. Del resto, quasi 90 miliardi di dollari del debito contratto dal colosso di Shenzhen, sono nella pancia delle banche.

Proprio i timori di questo crollo sistemitco hanno spinto i rendimenti delle emissioni high yield del Paese al 14,4%, mentre nel resto del mondo le banche vanno tutte in flessione sulle Borse.

Doveve essere una bolla garantita

E dire che appena pochi anni fa si diceva che la bolla immobiliare fosse “garantita, nel senso che l’investitore immobiliare aveva la certezza incrollabile che non avrebbe mai perso i soldi comprando una nuova proprietà.

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