Ancora una volta nel corso degli ultimi tempi, la SEC – l’equivalente americana della nostra Consob – è dovuta intervenire in merito ad una così detta ICO. Per chi non lo sapesse, le ICO sono raccolte fondi che generalmente vengono utilizzate per il lancio di criptovalute. Ebbene lo scorso 29 settembre 2017, la SEC (Securities Exchange Commission) ha bollato come frode una di queste iniziative pubbliche. Era relativa al ReCoin. Inoltre la SEC ha condannato i promotori alla restituzione delle somme incassate fino a quel momento.
Le ICO su criptovalute
Negli ultimi due mesi, i regolatori statunitensi sono stati coinvolti in misura sempre più intensa da attività di questo tipo. Talmente tanto che è stata creata una task force chiamata “Cyber Unit” per combattere la frode legata alle ICO. Nell’ultimo caso, gli investitori erano stati accattivati dalla prospettiva “dichiarata in fase di pubblicità della ICO”, di ottenere grandi rendimenti. Tutto ciò dimostra quanto sia ancora oscuro il mondo delle criptovalute, che vive nel mondo dei sistemi finanziari ma in parte ne è estraneo alle regole. Peraltro è un fenomeno in crescita, se è vero come è vero che molti trader quando si trovano di fronte al dilemma su quale broker forex scegliere, spesso guardano proprio alla possibilità di fare trading sulle criptovalute.
Vale la pensa ricordare che parliamo di una forma di trading estremamente rischiosa perché viaggia su oscillazioni a volta spaventose. Ecco perché occoirre essere trader esperti per negoziare criptocurrencies, e soprattutto evitare di sperimentare su questi asset se un software Forex trading automatico funziona, perché si corre il rischio di incappare in gravi perdite. A parte il rischio quando si opera, le vicende che abbiamo appena raccontato fanno capire anche che gli investitori dovrebbero prestare attenzione alle aziende che rivestono l’ICO come un modo per generare grandi rendimenti.