La marcia dell’euro non accenna a fermarsi. La corsa della valuta comunitaria contro il dollaro è ripartita a inizio settimana più impetuosa che mai. Dopo avere varcato la soglia di 1,21 nell’ultimo giorno di contrattazioni della settimana scorsa, portandosi peraltro sui massimi a tre anni, lil rally sta andando avanti. La notizia arrivata dalla Germania sul patto di Governo Cdu e Spd ha dato la prima spinta. La seconda è invece arrivata dalle indiscrezioni sul QE della Bce. Dalle minute è infatti emerso che la guidance della EuroTower potrebbe cambiare già all’inizio di quest’anno.
Tutto questo spiega lo slancio fino a quota 1,2273 (+0,62%) nel mercato valutario (qui la guida su cos’è il forex come funziona). Il cambio Eur/Usd peraltro ha fatto registrare posizioni nette lunghe degli speculatori al nuovo massimo storico. In queste condizioni nel giro dei prossimi giorni il rapporto tra le due valute potrebbe superare quota 1,23.
La debolezza del dollaro
Sia chiaro che ci sta mettendo del suo anche il dollaro, che viaggia sui binari di una debolezza acuta. Il biglietto verde è in fase discendente come dimostra il Dollar index che si muove sotto la soglia di 91 punti (-0,43%). Una debolezza che non è solo contro l’euro, bensì generalizzata verso le principali valute. A prescindere dagli orari apertura mercati forex il biglietto verde sta calando decisamente.
Ma tutto questo durerà? Se gli indicatori tecnici sembrano dire di sì, è vero pure che i mercati non sembra stiano prendendo nella giusta considerazione l’impegno della Fed di anticipare l’inflazione. Se i prezzi al consumo dovessero ripartire, è possibile che le correlazioni sui tassi di interesse rientreranno in certe dinamiche classiche. A quel punto potrebbe esserci la “reazione” del dollaro contro le altre valute.