Un altro terremoto ha scosso l’industria dell’auto. Nella serata di domenica si è dimesso l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, e il CdA ha accettato la sua decisione di lasciare, visto che “nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti” (ha detto il Senior Independent Director, Henri de Castries).
Gli eventi dell’ultima scossa nell’industria dell’auto
Le dimissioni di Tavares hanno effetto immediato, per cui da oggi è cominciata una nuova era per il gruppo automobilistico, alle prese con una crisi feroce che sta investendo tutta l’industria dell’auto globale.
Il processo per la nomina di un nuovo CEO sarà gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann. L’azienda intanto ha confermato la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024.
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L’ascesa e la caduta di Tavares
Carlos Tavares, portoghese ma francese di adozione, guadagnava 7,6 milioni di euro l’anno. Professionalmente è cresciuto in Renault (ed ha lavorato anche in Giappone, alla Nissan). Nel 2014 sbarca in Psa Peugeot, dove diventa amministratore delegato e salva l’azienda dalla bancarotta, riportando i conti in nero, tanto da centrare nel 2018 uno spettacolare +47% degli utili a quasi 3 miliardi di euro. Tutto questo grazie soprattutto a spietati tagli dei costi, alla riduzione dei volumi produttivi e un restyling dei modelli.
Dagli Elkann era stato chiamato a seguire la fusione Fca-Psa, che ha portato alla creazione del gruppo Stellantis, che doveva diventare uno dei colossi dell’industria dell’auto. Speravano che potesse essere l’erede di Sergio Marchionne, ma così non è stato.
Le incrinature sono cominciate negli ultimi mesi, quando c’è stato anche un inesorabile calo dei profitti (-27%) e l’indebolimento delle vendite, soprattutto nel mercato Usa.
Una crisi preoccupante
Le dimissioni di Tavares evidenziano quanto sia grave la crisi che ha investito Stellantis e tutta l’industria dell’auto europea. Le conseguenze di questa situazione si sono viste subito in Borsa. A Piazza Affari il titolo Stellantis non riesce a fare prezzo, e scende a quota 11,65 euro, segnando un calo teorico del 5% dopo l’addio di Tavares (e uscendo da un triangolo trading discendente). Negli ultimi 8 mesi il prezzo si è più che dimezzato, visto che a marzo valeva 27 euro.