Giornata fiacca per le borse europee, dove prevalgono i segni meno. Anche Piazza Affari va in calo.
Gli investitori continuano a vivere questa settimana nell’incertezza, accompagnati dalla preoccupazione che la ripresa economica possa subire una frenata sia per il rialzo dei prezzi delle materie prime, sia per la loro carenza.
Inoltre i mercati continuano a sentire il peso dell’inflazione, dopo un report della World Bank. L’umore risente anche del racutizzarsi della paura di contagio per via del crack Evergrande, dopo il fallimento dei negoziati per la cessione di una parte degli asset a Hopson Development Holdings.
A Milano umore fiacco degli investitori
In mezzo a tanta carne sul fuoco, gli investitori scelgono la via della prudenza. Così l’avversione al rischio spinge giù le Borse. Anche Milano arretra, con il Ftse Mib che segna -0,21% a quota 26.525 punti. L’indice quindi si allontana leggermente al record di 13 anni segnato qualche mese fa.
Alla chiusura della Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è pari a 1,79 miliardi di euro, in deciso ribasso (-26,52%), rispetto alla seduta precedente.
Il Resto delle Borse
Anche le altre borse europee viaggiano fiacche. Le notizie sul DAX ci dicono che a Francoforte l’indice principale è partito male e non è stato in grado di recuperare. Ha così chiuso a -0,32% a 15.472,56 punti. A Parigi il Cac40 lo 0,29%. Chiusura negativa per Madrid, in ribasso dello 0,82%. Anche gli investitori di Wall Street spingono gli indici verso una certa debolezza.
I singoli titoli
Per quanto riguarda i singoli titoli, a Piazza Affari gli investitori hanno premiato Diasorin (+2,1%), che beneficia della brillante trimestrale del competitor USA Abbott, che ha alzato la guidance a seguito del boom dei test sul Covid-19. Giornata positiva anche per St (+1,53%) che recupera dopo la debolezza di ieri. Inoltre il quadro tecnico rappresentato dal Ichimoku Kinko Hyo trading è molto interessante.
I titoli più deboli sono invece quelli del settore bancario e petrolifero. Banco BPM e Bper cedono più di un punto percentuale, mentre Unicredit ha limitato i cali a -0,635%. Tra i titoli oil, Eni -1,5% e Tenaris -1,95%.