Comincia all’insegna della cautela la settimana dei listini azionari del vecchio continente, con gli investitori che sono stati condizionati sia dalla chiusura della piazza di Londra che dalla partenza leggermente negativa di Wall Street, nonché dal dato deludente sulla produzione industriale tedesca.
La giornata degli investitori
Il bilancio di fine giornata vede i listini europei muoversi in ordine sparso. Al termine della seduta Piazza Affari segna un rialzo dello 0,28% a 27.426 punti. Sale anche il FTSE Italia All-Share dello 0,28%, portandosi a 29.593 punti. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,35%); sui livelli della vigilia il FTSE Italia Star (-0,03%).
Nel resto d’Europa gli investitori hanno fatto acquisti soprattutto a Madrid che chiude con +0,68%. Salgono anche Amsterdam +0,29% e Parigi +0,11%. Lieve discesa invece per il dax di Francoforte, come si vede su Pocket Option nuovo link.
I numeri di Milano
La giornata di borsa è stata particolarmente proficua per Monte dei Paschi, +5,82% dopo che gli investitori hanno appreso dei rumors riguardo alla possibile cessione di una parte della quota dal Ministero delle Finanze ad investitori interessati.
Acquisti anche su CNH Industrial (+2,65%), dopo i conti migliori delle attese diffusi venerdì e le indicazioni del management sul miglioramenti dei margini nel 2023.
Bene anche Nexi (+1,49%) e Hera (+1,42%).
Le vendite invece colpiscono DiaSorin che scende del 2,30%. Male anche Interpump, -1,48%, Inwit, -1,43% ed ERG, -1,26%.
Gli altri mercati
Sul mercato petrolifero prosegue il recupero dei prezzi. Gli ultimi dati sul lavoro USA hanno infatti diradato un poco di nubi riguardo al pericolo recessione. Brent e WTI risalgono di oltre l’1%, mentre questo mese cominciano i tagli volontari alla produzione da parte dell’Opec+.
Sul fronte valutario l’euro-dollaro è stabile, poco oltre 1,10 (negoziabile su tutti i broker opzioni binarie Italia).
Scendono invece le criptovalute dopo che Binance ha sospeso i prelievi di Bitcoin per diverse ore a causa dei forti volumi e dell’aumento delle commissioni di transazione.