Dopo un gennaio vissuto in modo intenso, il mercato del petrolio si muove poco oggi, in attesa di avere notizie più chiare sull’esito dei colloqui commerciali tra Cina e USA.
I driver del mercato del petrolio
Nel corso del mese di gennaio, il greggio ha avuto un rialzo del 13%, diventando un perno di chi adotta tecniche trading intraday (forex e non). Questa spinta è stata innescata dai tagli della produzione da parte dell’Opec (concordati durante il meeting di Vienna del 6 e 7 dicembre 2018) e dei rischi sull’offerta. Adesso però si attendono notizie sul fronte della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato via Twitter che incontrerà molto presto il “collega” cinese Xi Jinping, per provare a raggiungere un’intesa. Tuttavia il presidente USA ha pure aggiunto che si tratterà di un accordo “molto grosso”, oppure non ci sarà un accordo per un bel po’. Insomma l’elemento incertezza rimane forte.
I dati macro cinesi
Va pure aggiunto che sul mercato del petrolio incombono i timori per via dei nuovi dati macro cinesi. Tali report sollevano infatti delle perplessità per un possibile rallentamento economico. L’attività industriale cinese è scesa ai minimi di quasi tre anni a gennaio, rafforzando i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale. Questo potrebbe chiaramente innescare una ulteriore riduzione dal lato della domanda di petrolio.
Durante gli scambi del mattino, se prendiamo i dati di una piattaforma trading online gratis vediamo che il contratto sul Brent perde 3 cent a 60,81 dollari. Il greggio leggero Usa Wti cede 15 cent a quota 53,64 dopo i picchi di 55 dollari.
L’OPEC e l’offerta di petrolio
Nel frattempo l’offerta di Petrolio OPEC ha registrato, nel mese di gennaio, il più grande calo in due anni a seguito dei pesanti tagli alla produzione implementati dai sauditi ed a causa della contrazione produttiva involontaria di Iran, Libia e Venezuela. Un sondaggio Reuters quantifica in 30,98 milioni di barili giornalieri la produzione del mese di gennaio 2019 (-890 mila barili in meno rispetto a dicembre 2018).