Era stata annunciato un’ulteriore misura di stimolo economico in Cina, e questo lunedì è stata adottata. La banca centrale di Pechino ha infatti deciso di tagliare i principali tassi di interesse sui prestiti, portandoli al nuovo minimo storico.
Il nuovo costo dei prestiti
La PBoC ha sforbiciato di 25 punti base il tasso primario sui prestiti (LPR) a un anno, quello che è riferimento per i finanziamenti a famiglie e imprese, portandolo al 3,10%. Invece il LPR a cinque anni, che è il riferimento per i minuti, è stato tagliato al 3,6% (per tutti i dati si possono consultare i calendari economici dei broker opzioni binarie Italia).
L’entità del taglio si colloca al limite superiore dell’intervallo di 20-25 punti base previsto dal governatore della Banca Popolare della Cina ed è superiore alla riduzione di 20 punti base prevista da tutti i 17 economisti interpellati da Bloomberg.
Gli sforzi di Pechino
Questa mossa della banca centrale sul costo dei prestiti fa seguito all’annuncio che ha il governatore della Pan Gongsheng fece settimana scorsa, riguardo alla prospettiva di un taglio ulteriore dei requisiti di riserva delle banche (RRR) entro fine anno.
Il governo cinese e la banca centrale si stanno impegnando per rimettere l’economia cinese in marcia, dopo il lungo periodo opaco che cominciò con lo scoppio del Covid (e la successiva feroce crisi immobiliare).
Dati macro tra luci e ombre
Negli ultimi giorni, alcuni dati macroeconomici hanno dato un po’ di ottimismo ai mercati, nonostante ci siano luci ed ombre. Il Prodotto Interno Lordo è cresciuto al 4,6%, leggermente meglio delle attese, e sono state confortanti anche le vendite al dettaglio e la produzione industriale.
Resta però il grosso fardello del settore immobiliare. Infatti i prezzi delle nuove case sono diminuiti ancora, per il quindicesimo mese consecutivo, segnando a settembre il calo più marcato da maggio 2015.
Lo yuan non decolla
Sul fronte valutario, queste novità arrivate dalla Cina non hanno dato grande sostegno allo Yuan. Il cambio rispetto al dollaro (USDCNY) si è riavvicinato a quota 7,13 (e sono ancora chiuse le fauci dell’indicatore alligator trading forex), e nel corso del mese di ottobre la valuta cinese si è deprezzata per circa l’1,3% rispetto a quella americana.