Malgrado siano evidenti i segnali di ripresa da parte dell’economia cinese, non si sono ancora visti degli effetti benefici sulla produzione di acciaio, che rimane ancora in contrazione. Non c’è dubbio che si stanno ancora avvertendo gli effetti della diffusione della pandemia.
Non decolla la produzione di acciaio
A maggio i dati sulla produzione di acciaio, evidenziati dalla World Steel Association, parlano di un output 148,8 milioni di tonnellate. Si tratta di una riduzione dell’8,7% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Non è la Cina la colpevole di questo decremento. Infatti i dati evidenziano nel Paese del Dragone – primo produttore mondiale – sono state prodotte 92,3 milioni di tonnellate di acciaio a maggio. Si tratta di un aumento del 4,2% su base annua, che segue un piccolo aumento (0,2%) segnato ad aprile.
Un calo diffuso da Oriente a Occidente
Chi invece pesa notevolmente sulla produzione di acciaio è il Giappone. Qui il calo è stato di oltre il 30%, visto che a maggio l’output è stato di 5,9 milioni di tonnellate. Male anche i dati di un altro big come l’India, la cui produzione di acciaio è scesa a 5,8 milioni di tonnellate (-39,1%). Un altro calo si è registrato in Corea del Sud: -14,1%.
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Male USA, Brasile ed Europa
Andando negli Stati Uniti, il quadro non è certo migliore. La produzione di acciaio è infatti scesa anche qui in modo pesante, del 36,6%. In Sudamerica il Brasile, altro grande produttore di acciaio mondiale (col secondo maggior numero di casi di coronavirus del mondo), ha avuto una riduzione del 22,6% da maggio dello scorso anno. Non vanno meglio le cose nel el mondo occidentale. In Europa la produzione di acciaio è scesa del 26,8%, tanto da scatenare le polemiche tra la European Steel Association (EUROFER) e Bruxelles, messa sul banco degli imputati per la scarsa efficacia del suo programma di salvaguardia dell’acciaio. La domanda di acciaio è diminuita del 50% dall’inizio della pandemia e le aziende hanno dovuto tagliare drasticamente la produzione.
Non stupisce quindi il fatto che i prezzi dell’acciaio continuino ad essere sotto pressione. Sugli opzioni vanilla broker si vede in modo chiaro che alla ripresa produttiva della Cina, non ha fatto seguito un incremento robusto delle quotazioni di questo metallo industriale.