Il settore delle valute digitali è stato interessato di recente da un vero e proprio shock. A dire il vero, neppure il primo ne’ l’ultimo.
Per questo motivo poco prima di Natale, la Consob ha emesso un avvertimento scritto nei confronti dei revisori di quelle società che operano nel settore.
La Consob e le valute digitali
L’autorità garante dei mercati ha ritenuto opportuno intervenire dopo la bancarotta FTX. Il famoso Exchange di criptovalute poche settimane fa ha fatto richiesta di ammissione al Chapter 11, scoprendo un buco di decine di miliardi di dollari.
Da questo scandalo il settore delle valute digitali sta facendo fatica a riprendersi. Lo dimostrano i prezzi dei crypto-asset e anche i numeri dei miglior broker per scalping, che hanno registrato un calo degli affari su questi strumenti.
Il Bitcoin è precipitato sotto i $17000 e non riesce a superare questa quota da diverse settimane.
Il resto del panorama delle valute digitali principali accusa perdite pesanti rispetto a prima del crack di FTX.
NB. Se vi piace negoziare le valute virtuali, provate anche a fare una analisi dei prezzi tramite l’indicatore ROC trading (rate of change).
Cosa dice la Consob
L’Autorità di controllo dei mercati ha invitato le società di revisione a svolgere una valutazione adeguata di quelle società che gestiscono piattaforme di Exchange ok negoziano, o che prestano servizi nel settore delle valute digitali.
Ritiene infatti che i recenti avvenimenti hanno messo in luce gli elevati rischi che sono connessi a queste attività.
Per questo motivo ha voluto richiamare anche le responsabilità, tanto professionali quanto legali, che derivano dallo svolgimento delle stesse.
I rischi
Secondo la Consob, i professionisti devono tener conto delle particolarità che caratterizza il settore delle valute digitali. In special modo i limiti legati alla regolamentazione e alla trasparenza, nonché le forti interconnessioni che esistono tra i soggetti che vi operano a vario titolo. Non ultimo bisogna valutare bene anche i rischi connessi agli eventuali default di operatori principali del settore, come accaduto proprio nel caso di FTX. A questi si aggiunge poi il rischio di riciclaggio del denaro.