È stata un’altra settimana molto pesante per gli amanti delle valute virtuali. Il prezzo del Bitcoin è scivolato intorno ai 33000 dollari, ossia meno della metà rispetto al prezzo record toccato qualche mese fa. Sembra passato un secolo da allora.
Perché scendono le valute virtuali
La regina delle valute virtuali è praticamente tornata al punto di partenza a distanza di un anno, visto che a gennaio 2021 viaggiava sui 33mila dollari.
Il fatto che Bitcoin abbia toccato il minimo dallo scorso mese di giugno, evidenzia ancora una volta una tendenza del settore delle valute virtuali. Sembra infatti esserci una correlazione con l’andamento delle borse. Quando queste ultime corrono, allora Bitcoin e compagnia volano fino a nuovi record. Quando le borse affondano, le valute virtuali crollano in modo verticale.
Settimana terribile
Nell’ultima settimana il prezzo della regina delle valute virtuali è precipitato di oltre il 20%, come si può vedere sulla piattaforma di Quotex opzioni binarie. Così facendo è stato segnato uno dei peggiori sell-off nella storia delle criptovalute. Ma questa tendenza calante ha riguardato tutti gli asset di questo settore. Ethereum è precipitato poco oltre i duemila dollari, Binance Coin è sceso sotto i 350, Cardano ho perso la soglia di $1.
L’intera capitalizzazione di mercato del settore delle valute virtuali è precipitata sui 1500 miliardi di dollari.
Nota bene: al momento non ci risulta che sia possibile effettuare operazioni Vanilla Options sulle valute virtuali.
La FED ci ha messo lo zampino
Insomma l’umore che c’è sul mercato è molto negativo, anche perché di recente proprio la FED ha pubblicato un documento in cui si esprime scetticismo sulla possibilità di adottare in futuro un dollaro digitale.
Quello che emerge dal recente scenario comunque è abbastanza chiaro: il mercato delle valute virtuali non è più qualcosa a sé stante, ma è influenzato dagli stessi timori e dagli stessi entusiasmi che coinvolgono l’intero mercato finanziario.