Sulle vendite auto si sente in maniera forte l'effetto della carenza di semiconduttori e di chip, che soprattutto sul finire dello scorso anno ha zavorrato l'intero settore.
Il mercato americano delle vendite auto
Questi grossi problemi nelle catene di approvvigionamento hanno portato così a un risultato storico. Infatti per la prima volta in 90 anni, il colosso General Motors ha perso la sua posizione di fornitore più venduto nel suo mercato interno. E' stato infatti superato da Toyota.
Sul territorio americano, il colosso giapponese infatti è riuscito a realizzare vendite auto per circa 2,3 milioni di veicoli durante il 2021. Si tratta di 114mila auto in più rispetto al concorrente General Motors, al quale soffia così lo scettro della leadership di mercato.
Brusco calo per General Motors
La stessa casa automobilistica americana ha ammesso di aver patito un brusco calo delle vendite auto pari al 43% nel corso dell'ultimo trimestre. Rispetto all'anno scorso le vendite auto negli Stati Uniti sono invece calate del 13%. Nello stesso lasso di tempo invece, Toyota ha aumentato le sue vendite negli Stati Uniti di circa il 10% su base annua, andando be oltre la sua media mobile trading.
Tesla mosca bianca
Ma quello che sta succedendo negli Stati Uniti e in realtà un fenomeno che si vede ovunque nel mondo, con la sola eccezione di Tesla, che ha aumentato le sue vendite mondiali rispetto all'anno precedente dell'87%, tanto da formare un dark cloud cover pattern.
I problemi nella catena di forniture hanno infatti penalizzato il mercato dell'auto anche in Germania. BMW (ha finora presentato i risultati per il quarto trimestre e l'intero anno), Daimler e Volkswagen hanno patito in maniera forte la crisi dei chip e semiconduttori.
L'industria spera in una rapida fine della crisi dei chip, che sta ostacolando gravemente gli affari nonostante la buona domanda. Tuttavia, gli esperti ritengono che i problemi potrebbero durare un po' più a lungo, forse fino alla seconda metà del 2022.