Tornano un po’ di nuvole attorno allo yen giapponese, che sul finire della scorsa settimana era rimbalzato dai minimi di 4 mesi rispetto al dollaro americano. Stavolta sono state le parole del governatore della banca centrale a innescare le vendite sul mercato valutario.
Perché si erano fermate le vendite
Appena pochi giorni fa, il Ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato aveva parlato di un possibile intervento sul mercato valutario, perché le continue vendite sullo Yen avevano provocato un eccessivo deprezzamento. Quell’intervento aveva lasciato immaginare un possibile rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan, alimentando così il rimbalzo della valuta rispetto al dollaro (con la formazione di una shooting star).
Va ricordato che la BOJ ha recentemente mantenuto la previsione di alzare il costo del denaro di 75 punti base entro la seconda metà dell’anno fiscale 2025.
…e perché sono tornate
Il governatore Ueda ha però nuovamente raffreddato gli entusiasmi. Ha infatti detto che eventuali ritocchi dei tassi di interesse saranno fatti in modo graduale, e soprattutto questo avverrà nel caso in cui le condizioni dell’economia si svilupperanno secondo le previsioni.
Ha peraltro evidenziato le incertezze che riguardano l’economia globale, in special modo dopo l’elezione di Trump (che potrebbe rallentare o addirittura invertire il percorso dei tagli da parte della Fed).
Dopo le dichiarazioni del governatore, il possibile rialzo dei tassi resta una prospettiva incerta sia riguardo ai tempi che riguardo all’entità. Ciò ha innescato le vendite sullo Yen.
L’andamento sul mercato
Il cambio USDJPY è così nuovamente salito intorno a 155, riavvicinandosi ai massimi di quasi quattro mesi (molti investitori hanno adottato strategia aggressive su forex time frame trading brevi). Intanto il rendimento dei titoli di stato a 10 anni è rimasto stabile intorno all’1,07%.
Gli investitori attendono ora i dati commerciali giapponesi di mercoledì e i dati sull’inflazione di venerdì, che dovrebbero fornire ulteriore chiarezza sulle prospettive sia dell’economia che della politica monetaria.