Nel 2018 Royalton Investment Holding si è aggiudicata l’asta del Cantiere Navale Privilege Yard al prezzo ridotto di € 6.016.000 tramite una controllata italiana, Konig srl. A fine ottobre è stato comunicato che la locale Capitaneria di Porto ha avviato la procedura per la decadenza della concessione demaniale affidata a Konig srl a seguito di ripetuti inadempimenti ai requisiti della concessione così come esplicitati nelle previsioni del piano economico finanziario della struttura.
La procedura per la confisca dell’impianto è solo il capitolo più recente della turbolenta storia del cantiere. Nel 2015, Privilege Yard, che comprende 12 ettari di terreno concesso dal porto di Civitavecchia, in Italia, ha dichiarato fallimento e la produzione del suo Motoryacht di 127 m, Project One, si è interrotta. All’epoca si sosteneva che il cantiere fosse stato creato come veicolo per il raggruppamento illegale di fondi raccolti da una varietà di banche e la successiva distribuzione di questi fondi a vari soggetti senior del cantiere.
Nell’agosto 2016 Mario La Via, amministratore delegato di Privilege Yard, e Antonio Battista, unico consigliere di amministrazione di Privilege, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia in attesa dell’accusa di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, reati tributari e violazione della normativa antimafia. Tra i presunti beneficiari segnalati all’epoca c’erano Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato vaticano, Mari Baldassarri, ex deputato italiano, e Pasqualino Monte, presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia.
Civonline riferisce che Pino Musolino, presidente del locale Port State Control, ha commentato: Riconosciamo che gli obblighi di Konig non sono stati rispettati. È tempo di prendere decisioni concrete nell’interesse pubblico”.
Insieme al segretario generale Paolo Risso, Musolino ha effettuato un sopralluogo nell’impianto per accertare che il cantiere non rispettasse i requisiti del piano economico e finanziario previsto dalla concessione, che era il presupposto in base al quale Konig poteva rilevare la impianto e la sua concessione.
La procedura di decadenza è stata subito seguita da un ricorso. Il ricorso è stato presentato a nome di Konig anche se presentato dai legali della Tankoa Yacht Society di Genova. Si ipotizza che Tankoa abbia mostrato interesse per la struttura. Tuttavia, a differenza della ben pubblicata finzione di Tankoa di acquistare Cantieri di Pisa nel gennaio 2021, nulla è stato confermato.
Ciò che è stato confermato è l’ulteriore decadimento dell’organizzazione Royalton Investment. Ex dipendenti hanno commentato che la società è stata sfrattata dal suo quartier generale ad Atene. Tutti i dipendenti sono stati rilasciati. Prima di rilasciare i dipendenti, la holding stava liquidando in modo aggressivo tutte le sub-società, liberandosi il più possibile di responsabilità. È stato confermato da ex dipendenti che c’è una seria considerazione per mettere Konig in amministrazione controllata per respingere o fermare la decadenza della concessione.
Poi c’è lo status del Motoryacht di 127 metri. Royalton ha ceduto la struttura in acciaio e la società che la possiede a un creditore. Il creditore ha quindi assunto dirigenti finanziari ex-Royalton come rappresentanti legali e dirigenti della nave. Aspettati che questo gruppo emerga come leader nella gara per rilevare il cantiere.